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Niente nero a tavola?

Niente nero di seppia ad un evento conviviale formale. Questo prescrive il galateo della tavola e una sana lungimiranza che vorrebbe preservare il classico sorriso a trentadue denti dalla fastidiosa patina scura che potrebbe apparire sulla dentatura non appena ingurgitato il primo succulento boccone. Eppure capita che proprio il famigerato risotto al nero di seppia sia protagonista anche di una cena importante. 
Che fare dunque? Il trucco c’è!
Si cercherà gustare il piatto a piccoli bocconi facendo in modo che i chicchi di riso vengano appoggiati direttamente sulla lingua senza toccare nè le labbra nè la parte esterna dei denti. Si dovrà curarsi o poi che il boccone rimanga in bocca serrando la dentatura lasciando le labbra leggermente socchiuse in modo tale che la forchetta non abbia a che toccare alcuna delle parti esterne. In questo modo si conterranno i danni senza rimanere completamente digiuni, non solo, si darà l’impressione ai commensali di gradire con piacere il piatto gustandone ogni, scurissimo, chicco.

Il trucchetto del giorno…

Sta per avere inizio quel simpatico periodo nel quale l’espressione “ricevere ospiti” è spesso sinonimo di un po’ d’ansia da prestazione. Un’angoscia organizzativa che può attanagliare anche il più perfetto dei padroni di casa.
Le candele, durante le feste e le cene ben allestite, sono solitamente un dettaglio irrinunciabile. Salvo il fatto che spesso esse si consumano con una velocità disarmante lasciando noi nell’affanno di trovare in tempi brevi una degna sostituzione.
Ecco il trucco: se optate per la fiamma libera (ovvero candele non già inserite in bicchierini di vetro) ricordate di adagiarle nel freezer la sera prima del vostro evento e di estrarle solo all’ultimo momento, prima dell’arrivo degli ospiti.
In questo modo le candele bruceranno meglio e molto più lentamente lasciando a voi la rilassatezza di una cena ben organizzata, in ogni minimo particolare!