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Come accomodare 8 commensali a tavola?

Ricevere ospiti è, a mio modestissimo parere, sempre cosa assai piacevole, lo è ancor di più se la padrona di casa risulta sicura del proprio operato e affatto impacciata nel gestire anche le situazioni che sembrano più complicate, almeno al primo impatto. Rispondo ad una e-mail ricevuta da una gentile novella sposa che si dice in difficoltà nell’assegnazione di posti a tavola quando i commensali sono in otto.
In effetti questo è un numerino un po’ difficoltoso, lo ammetto. Seguendo le usuali regole del bon ton dovremo fare attenzione a mantenere l’alternanza uomo-donna e a separare le coppie (a volte è solo un bene!). Ma se, come nella maggior parte delle case moderne, anche voi vantate nella vostra magione un tavolo rettangolare, o quadrato e allungabile all’occasione, dovrete fare letteralmente i conti con questo traballante numeretto che a volte mette in crisi anche le casalinghe più o meno disperate.
La soluzione ci viene dal galateo di matrice francese dove i padroni di casa non sempre si accomodano ai capotavola ma sovente si siedono proprio al centro del lato lungo del tavolo. Da questo si deduce che non sempre colui che ospita deve necessariamente occupare la sedia a mo’ di trono, bensì suggerirne la presenza (quantunque questa sia più che chiara e conosciuta) in modo leggiadro.
E’ così che la padrona della casa, colei che di solito organizza e accoglie gli ospiti nelle occasioni conviviali si troverà a presiedere la tavolata dando le spalle alla porta che volge alla cucina, per poter sgattaiolare (poco per carità!) a controllare che il polletto non si riduca nel forno come un inquietante rito vodoo. 
In questo caso manterremo l’invitato di sesso maschile più importante alla sua destra ed il secondo ospite uomo in grado di importanza alla sua sinistra. Intervalleremo quindi s fianco di questi affabili (almeno così si spera) gentleman due gentili signore, così come prescrive il più ferreo bon ton.
La signora che si ritiene più degna di riguardo prenderà posto all’altro capotavola, proprio di rimpetto alla signora della casa. In questo modo il padrone di casa, che siederà in uno dei lati lunghi del tavolo, avrà tale signora correttamente alla propria destra.
Questo sistema lo preferisco alquanto, in caso di otto commensali, alla classica disposizione da “convium regale” superformale nel quale i due anfitrioni siedo tronfi l’uno di fronte all’altra perchè in al modo si eviterà che due ospiti dello stesso sesso siedano vicini e si incoraggerà la conversazione tra gli invitati in maniera più fluida.
Attenzione al buon affiatamento dei convitati, cosa assai più importante per la riuscita della serata rispetto ad una cena da gourmet. Ricordate infine di tenere ben lontani tra loro due brillanti oratori che potrebbero facilmente intavolare una conversazione a due escludendo, ahimè, il resto degli astanti.
Per il menu della serata vi rimando ad un prossimo post!

Il bon ton del caffè

“Ti aspetto per un caffè!” Quante volte abbiamo pronunciato questa frase, e quante volte abbiamo ricevuto questo cortese invito. Per le nostre Lady’s rules ovvero ciò che una vera signora non può non sapere, parliamo di bon ton del caffè.
Prendere il caffè per noi italiani è un momento quasi speciale, un attimo sospeso nel tempo in cui tutto sembra acquietarsi. Eppure preparare un buon caffè può non essere sempre facile. Ecco qualche trucchetto semplice e veloce per far sempre bella figura e sentirsi la regina della casa!
Innanzi tutto organizzate una piccola attrezzatura che riproporrete pronta e splendente ogni qualvolta vi occorrerà. Una volta che avrete definito gli elementi di base per il servizio allestirli successivamente non vi risulterà affatto complicato.
Ecco il necessario:
· indispensabile una caffettiera moka pulita e di bell’aspetto ma già utilizzata più volte
· qualche tazzina di buona porcellana, della foggia che preferite
· un piccolo bricco da latte
· un zuccheriera che si accosti stilisticamente con il bricchetto
· una alzatina o un piattino per servire i dolcetti
· tovagliolini tè meglio se di stoffa
· qualche cucchiaino piccolo e prezioso
· un vassoio tanto ampio da ospitare tazzine, lattiera e zuccheriera
Il galateo del servizio
Sarà solo e soltanto la padrona di casa a dover servire il caffè ai suoi ospiti, anche se il vassoio le potrà essere portato da persona differente. La temperatura alla quale viene servito è forse la questione più importante per un’ottima riuscita del vostro momento. Dunque dovrà essere bollete! Il calore infatti permette all’aroma di sprigionarsi in tutti i suoi meravigliosi dettagli odorosi. Ecco la ragione per la quale in Italia il bon ton permette, anzi prescrive, di servire il caffè direttamente dalla moka senza travasarlo in un altro recipiente, tipo una caffettiera di porcellana precedentemente riscaldata, così come sono usi fare ad esempio in Inghilterra.
La signora provvederà a servire il profumato infuso scuro seguendo un classico ordine delle precedenze: prima la persona di maggior riguardo, quindi le signore (per prime quelle con il maggior numero di privavere), infine i signori. Il padrone di casa verrà servito per ultimo dalla moglie appena prima di riempire anch’essa la propria tazzina.
Accanto al caffè potranno essere serviti dei piccoli dolcetti di frolla o meglio ancora dei piccoli cioccolatini sia lisci che pralinati.
Bon ton della degustazione:
Il bon ton prescrive di mantenere a destra sia il manico della tazzina che il cucchiaino con il quale si potrà mescolare lo zucchero precedentemente inserito nella bevanda con l’uso di un’apposita posatina di servizio (sassola o molletta da zucchero) mescolandolo dal basso verso l’alto. Il cucchiaino andrà infine appoggiato sul piattino.
La tazzina andrà affettata dolcemente dal manico e il caffè sorseggiato con calma e gusto.
Ricordate che:
Il caffè si serve (e si chiede) una volta soltanto e non andrebbe mai corretto con superalcolici.
Se acquistate una caffettiera nuova provvedete a preparare qualche caffè di prova (senza sorbirlo mi raccomando! Non sarebbe affatto gradevole).
Se non siete usi utilizzare la moka quotidianamente conservatela mantenendo al suo interno qualche chicco di caffè per mantenere un certo aroma di base.
Buon caffè!