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Riciclo chic!

Siete appassionati di ricerche affannose nei mercatini di mezza Italia oppure vi solletica l’idea di riutilizzare le posatine da dolce della nonna, sì proprio quelle spaiate, ammaccate e magari anche un po’ ossidate? Ecco un’idea molto carina per cene inconsuete e vintage, matrimoni o semplicemente per lasciare un messaggino ai vostri cari che abbia un’allure tutta speciale.
Ecco l’occorrente, minimal ma indispensabile:
 – forchettina vintage di nonna Wanda o chi per essa
 – pinza rubata al marito, al fratello o all’elettricista di turno
La manualità non è tutto nella vita ma in certi casi è molto utile. Utilizzate le pinze per piegare i rebbi della forchetta come indicato nella foto, facendo in modo che i due più esterni rimangano dalla medesima parte, così come i due più interni, che saranno arcuati insieme.
Ricordate poi di flettere leggermente all’insù le punte dei rebbi laterali, in modo da farli assomigliare ad un miroscopico paio di sci (!)
Infine controllate la stabilità del vostro porta-biglietti e… utilizzatelo come meglio vi piace.

Viva il riciclo intelligente e… chic!
Photo by Ruffled

Attenzione al messaggio selvaggio!

Quest’oggi, raggiunta da un tintinnio incessante di campanellini degno dell’arrivo della slitta di Babbo Natale, mi sono soffermata sul pensiero di quanto sia importante ben comunicare e comunicare bene, anche con l’utilizzo degli SMS
Short Message System, oltre al suo acronimo, ormai diffusissimo, lo recuperiamo anche in una espressione che pare gentile e delicata: “messaggino“. Di fatto questi brevi testi, 160 caratteri al massimo, giungono spesso in momenti alquanto inadeguati, ad ore inusitate, con espressioni talmente accorciate da risultare quasi incomprensibili! Come sopravvivere dunque nella giungla telefonica del messaggio-selvaggio? Semplice, distinguendosi.
Ecco qualche piccola norma da tenere sempre presente:
1) No gli sms generalizzati
Nulla vi è di peggio che ricevere uno di quei messaggi che, lo si comprende lontano un miglio, sono stati inviati all’intera rubrica, senza alcun discrimine. “Cari auguri di un natale sereno” basta un tastino e… via! Lo riceveranno tutti: amici, nemici, conoscenti, negozianti… fin’anco l’idraulico! Se non avete il tempo di inserire almeno il nome del destinatario meglio evitare.
2) Niente abbreviazioni eccessive
Capita a volte di ricevere messaggi tanto criptici da diventare incomprensibili. Un testo, seppur breve, se ben scritto ed educato, risulta molto più elegante e gentile rispetto ad un messaggino iperveloce un po’ troppo scarno. Se proprio si ravvisa la necessità di accorciare la comunicazione meglio tagliare sugli articoli e le preposizioni piuttosto che sui “ch”.
Esempio classico: C sai ki viene a party? Nn ho avuto info in qst gg
e.. mi raccomando: firmatevi!
3) Inviare i messaggi in orari decenti
Vi sono persone che lasciano accesi i cellulari anche di notte: per necessità, per lavoro, per dimenticanza. Meglio dunque evitare il messaggino nottetempo se non strattamente, strettissimamente necessario.
4) Tener conto che potrebbero essere fraintesi
Scripta manent, indubbiamente, dicasi lo stesso per tutte quelle espressioni che, non potendosi avvalere del tono suggerito dalla voce, dell’espressività indicata da espressioni facciali più o meno marcate e dell’atteggiamento comunicazione indicato da ogni forma di comunicazione non verbale, potrebbero veni facilmente fraintese da un destinatario che non conoscesse bene il nostro modo di fare…
5) Meglio inviare un riscontro immediato
Non appena riceviamo un messaggio sarebbe buona norma attuare un immediato feedback comunicativo tra noi e la persona che ce lo ha inviato inviando un sms lineare e veloce. Questo permetterà di instaurare subito un miglior canale espressivo che tranquillizzi e dia modo a entrambi di prendere un po’ di tempo. Basterà anche un semplice: Grazie! 

Sms delle feste: suvvia, un po’ di bon ton!

Rieccoci alla care, vecchie feste comandate. Periodo succulento di dolcetti ed abbracci, di saluti ed auguri.
Nella frenesia del Natale non sempre però siamo in grado di inviare i nostri pensieri affettuosi a tutte le persone che desidereremmo raggiungere. E’ proprio a questo punto che scatta, insidioso, l’sms collettivo: pratica orripilante, sgradevole e, per quanto mi consta, alquanto irritante.

A chi non è mai capitato di vedersi recapitare sul cellulare una classica frasetta del tipo “Mille auguri a tutti per un sereno Natale!”. A Tutti? Tutti chi?
Ecco cosa penso:
1) Se tu: amico, conoscente, fornitore, passante, marziano… desideri veramente inviarmi degli auguri sinceri, avrai l’accortezza di utilizzare un incipit che si rivolga a me in prima persona, chiamandomi per nome.
2) Si eviti grandemente di far viaggiare a mo’ di “spam” frasette e rime giocose già ricevute un milione di volte, avrebbe tanto il sapore di regalo riciclato.
3) Fare un piccolo sforzo per sembrare un minimo originali è auspicabile ma cercando di utilizzare comunque una fraseologia adatta al nostro carattere e al nostro usuale modo di esprimerci. Nulla risulta più cacofonico di un pensiero “forzato”.
4) Ultima indispensabile regoletta che adotto da qualche anno a questa parte (con risultati apprezzabili) è quella di NON rispondere ai messaggi collettivi. Spesso ignorare il nostro interlocutore, in questo tipo di conversazioni, porta quest’ultimo a riflettere sul perchè mai voi non abbiate ricambiato i suo i auguri così… sentiti!

Riflettendoci un po’ sarà evidente la considerazione di quanto risulti assai più gradito un messaggio, pur veloce e contratto che sia, ma scritto e pensato solo per noi!