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Generazione matrimonio: ovvero come i disastri fanno aumentare la voglia di sposarsi.
In barba alle ultime statistiche che sembrano celebrare una caduta a picco delle unioni matrimoniali, non più tardi di qualche giorno fa discorrevo con una gentile fanciulla di 25 anni (capelli biondi e fluenti ed un sorriso sornione) di come sia davvero difficile sfoggiare un abito sempre diverso ad ognuno dei cinque matrimoni (sì, proprio così!) alla quale era stata invitata a vario titolo. In quella occasione mi è stato chiesto quale fosse il mio pensiero su come mai un numero sempre maggiore di giovani decidano oggi (in quell’oggi non preso in considerazione da quelle stesse statistiche) di convolare a nozze anche in tempi di crisi. Perchè anche in periodo di “vacche magre” i matrimoni tra persone giovani paiono non soffrire della flessione che attanaglia ogni altro settore del nostro vivere comune?
Ho una mia teoria in merito. Senza riaprire i libri di filosofia del liceo è facile capire come l’essere umano, di per sè, non ama stare solo, nè tantomeno affrontare contesti particolarmente problematici o circostanze sventurate, senza avere al proprio fianco un qualche sostegno fisico e morale. Ed ecco che, in tempi di crisi come i nostri, sono proprio le avversità più devastanti e i disastri più tremendi ad indurre le persone al matrimonio.
La questione si pone però, a mio avviso, anche su un piano generazionale.
Mentre i giovani della fascia di età 25-35 sembrano voler recuperare antichi valori ed una entusiastica voglia di mettersi in gioco insieme, per affrontare gioie ed avversità del futuro senza dubbio incerto, ma anche potenzialmente ricco di meravigliose sorprese tutte da vivere, le persone della fascia d’età più adulta sembrano invece maggiormente radicate ad un modello di vita assolutamente egocentrica, dove il fulcro non è “la coppia” ma solo se stessi. Ammetto che sia senz’altro molto più difficile dover modificare il proprio stile di vita una volta che si sia raggiunto, in maniera autonoma, un certo livello sociale, che comporta certamente anche un riconoscimento delle proprie capacità ed un’indipendenza psicologica ed economica alla quale si rinuncia mal volentieri.
E’ proprio questo il fulcro della faccenda. I “giovani” stanno riscoprendo la voglia di percorrere insieme la medesima strada, di incontrarsi (ma anche scontrarsi, perchè no) su terreno similare sempre fertile, dove si possa concedere qualcosa anche all’altro senza sentirsi minati nella propria egoistica individualità e soprattutto dove ci si possa permettere il lusso di poter avere paura del futuro perchè non si è da soli ad affrontare tutto e soprattutto perchè si parte dall’assunto che si è un “noi” e non soltanto un “io con te” (che forse ci sei e forse non ci sei a seconda dell’umore).
A conferma di questo mio pensiero potrei citarvi un articolo del quotidiano Financial Times di questa settimana che rivela come le vendite di anelli di fidanzamento e di fedi nuziali sia più che raddoppiata negli ultimi tempi in Giappone, paese recentemente colpito dai flagelli di terremoto e tsumani. Ma certo non è l’unica fonte. Anche in passato, al tempo delle grandi finanziarie, le unioni matrimoniali pare aumentassero esponenzialmente con l’accentuarsi della recessione economica.
Ecco la ragione per la quale sono fortemente convinta che, in anni particolarmente tumultuosi dal punto di vista delle catastrofi naturali o difficoltosi in àmbito socio-economico, le persone tendano a voler condividere il peso dell’esistenza con qualcuno. Qualcuno che, certamente, possa guardare nella stessa direzione.
Invitati ad un matrimonio? Ecco il dress code.
Quale sia la giusta misura dell’eleganza da sfoggiare quando si è ospiti alle nozze è cosa da decidersi dopo aver ben capito quale sarà il “tenore” e lo stile di un matrimonio.
Attenzione ai due rischi più comuni ovvero: l’abbigliamento così detto “sotto tono” o, al contrario “l’overdress” ovvero un vestiario molto più elegante del dovuto. Sono entrambi errati anche se, come si sa, è davvero difficile ricercare una giusta misura.
Niente eccessi dunque ma tanto buon senso ed un minimo di attenzione alle regole del “vecchio galateo” che possono essere senz’altro attualizzate, ma con un certo garbo.
Meglio dunque evitare spalle scoperte e vistose scollature durante la cerimonia (anche quella civile) ed optare per una calzatura chiusa riservando anche i sandali più o meno luccicanti per i festeggiamenti. Calza si o no? Il tradizionale galateo del matrimonio direbbe si, sempre, anche con 40 gradi. Oggi si tende ad essere più tolleranti ma solo con chi possiede gambe un po’ abbronzate, ben tornite ma soprattutto perfettamente curate!
Le gentili signore dovrebbero inoltre fare attenzione alla lunghezza della gonna: meglio evitare le supermini anni 70 non proprio adatte ad un matrimonio ma anche gli abiti che sfiorano il pavimento se le nozze si svolgono al mattino.
E i colori? L’iride è ampio: non utilizziamo quelli troppo accesi per attirare l’attenzione meglio far leva sulle tinte che ci donano maggiormente. Il bluette stile “Kate Middleton” quest’anno è il vero must di stagione!
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Voliere francesi: il best trend decorazioni per i matrimoni 2011
Non si può dire che le anche voliere in ferro battuto siano proprio una novità, ma l’uso che è possibile fare di questi oggetti supera infinitamente una seppur lunga lista possiate snocciolare in questo istante.
Antiche gabbiette non più utilizzate per rinchiudere pennuti ma dedicate a poetiche decorazioni ingentilite dall’uso di fiori e nastri leggeri: ecco le decorazioni di maggior tendenza per i matrimoni 2011.
Qualcuno lo definisce uno stile shabby chic, altri lo chiamano semplicemente provenzale, comunque lo si qualifichi un allestimento creato con l’utilizzo di Cage oiseau conferisce all’insieme un sapore molto francese, semplice e ricercato al tempo stesso, aperto a mille diverse interpretazioni creative. Utilizzate per adornare le tavole degli ospiti o riunite in un unico angolo tutto bohèmien, le voliere forniscono alle menti ricche di estro ed inventiva ottimi spunti di impiego.
Non solo fiori dunque, ma anche candele, biglietti con frasi leziose o vecchie foto di famiglia per questi lavorati che potranno poi essere lasciati in dono agli amici più cari o riutilizzati dagli sposi in diverse occasioni.