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L’amore ai tempi della crisi

Benedetta Tobagi dalle pagine di Repubblica esprime, con illuminanti e caustiche parole fitte di esempi e dotte citazioni, ciò che ritengo sia anche il mio pensiero in merito a tutta l’attenzione mediatica roiservata al matrimonio reale tra il Principe William e la non più commoner Catherine Middleton. Temo che i detrattori di tale evento non avranno vita facile dato l’altissimo impatto emotivo di questa occasione resa davvero speciale anche da uno svecchiamento della rigida etichetta di corte che accoglie sotto la sua ala antiche tradizioni e fresche novità, perchè l’amore, quello vero, espresso negli atteggiamenti e nelle attenzioni dei due giovani l’uno per l’altra, ricalca tutta la crescente meravigliosa necessità del genere umano di ricercare una speranza di felicità pur ricavata tra tutte le difficoltà di una vita (la nostra si) “normale”. Una bella favola fa sempre sognare, a maggior ragione in tempi di crisi: crisi monarchica, politica, economica e valoriale, perchè come scrive la Tobagi “…l’amore romantico resta la droga più potente sintetizzata dall’ umanità”
Allego il testo dell’articolo che molto mi è piaciuto invitando alla riflessione per un approccio all’amore romantico come qualcosa di trascendente, come un’apertura di mente e cuore per la quale è sempre necessario rischiare…
Paradossale: il numero dei divorzi cresce, le tensioni della vita moderna rendono sempre più difficile la vita a due, la “deregulation” nei costumi sessuali è ormai un fatto acquisito, eppure, dall’ abbazia di Westminster al tappeto rosso di Cannes ove sfileranno le star protagoniste dell’ atteso The beloved (“gli amati”), le quotazioni del romanticismo reggono, anzi, sembrano in rialzo. Rivisitando in salsa rosa le storie di vampiri, la saga Twilight ha conquistato un successo planetario, mentre un recente studio statunitense rivela che donne cercano una dimensione romantica persino nel porno online: il sito erotico più popolare tra il pubblico è specializzato – udite udite – in una versione osé di romanzi alla Jane Austen.
Ma non è solo marketing, né si limita al pubblico femminile: scorrendo le migliaia di elenchi con le dieci ragioni per cui vale la pena vivere inviati a Roberto Saviano da uomini e donne di ogni età, la centralità dell’ amore balzava agli occhi. In un mondo scosso da guerre e incidenti nucleari, tre miliardi di persone che restano imbambolate a guardare una coppia di ragazzi ricchi belli e privilegiati, eredi al trono di una ex potenza decaduta, che si scambiano voti di eterno amore in diretta mondiale, sembrano provare che l’amore romantico resta la droga più potente sintetizzata dall’ umanità. Ed è pure legale.
Le cinque “S” da prima pagina – Sangue, Soldi, Sport, Sesso, Spettacoli – bisogna dunque aggiungere Sentimento?
Il fantasma dell’ amore romantico, buttato dalla finestra con tutti i suoi accessori (dichiarazioni d’ amore, impegno per il futuro, sesso con sentimento, senso di essere stati uniti dal destino e non dal caso…), rientra trionfalmente dalla porta.
È per sfuggire alla dura realtà che la favola delle nozze reali ha sedotto il mondo intero? L’antropologia ci insegna che un rito produce i suoi effetti proprio con pratiche che “si impadroniscono” del pensiero, rendendoci più propensi a credere che ad analizzare criticamente le cose, alimentando così le grandi illusioni di cui abbiamo bisogno per sopravvivere. Il romanticismo è una di queste? È una forma di diniego della realtà?
Woody Allen, massimo interprete delle nevrosi affettive della modernità, non ha dubbi. Nel suo recente “Incontrerai l’ uomo dei tuoi sogni” trova l’ amore solo una credulona di mezz’ età che si affida a una falsa veggente. Pur nel cinismo, il film mette a fuoco il contrasto tra la visione egoistica e strumentale di chi rincorre una nuova relazione per sentirsi giovane, per soldi, per sfuggire le responsabilità della vita, e la vecchia Helena, ancora disponibile, seppur goffamente, ad aprirsi all’ “atto di fede” che richiede ogni nuova relazione.
L’amore romantico, col suo groviglio di idealizzazioni, aggressività e sensualità, ci espone sempre a un rischio terribile. Vulnerabili, dobbiamo imbarcarci in un difficile compromesso tra il desiderio che abbiamo della persona amata e la paura di essere rifiutati, traditi, abbandonati – specialmente se ci hanno già ferito. Questo eterno dilemma oggi è amplificato: rischiare è ancora più difficile quando intorno rimane ben poco di stabile a cui aggrapparsi.
Ormai disponiamo di una vasta letteratura e filmografia sull’ impatto devastante della precarizzazione delle condizioni materiali d’ esistenza sulla vita affettiva. Secondo Zygmunt Bauman, primo interprete di questa crisi, la logorrea mediatica intorno all’ amore è solo un’ altra faccia del consumismo che tende a ridurre i sentimenti alla dimensione del soddisfacimento istantaneo, senza alcun reale investimento affettivo.
Proprio questo scenario desolato, però, alimenta per reazione la fame di storie d’ amore vecchio stampo: è quanto suggeriscono dalla capitale mondiale del romanticismo, Parigi, le riflessioni dei pensatori che la rivista Philosophie ha messo all’ opera sul tema.
 Il cattolico Jean-Luc Marion ricorda che l’amore è la porta sempre accessibile a tutti verso la trascendenza, un’esperienza di pienezza e unicità capace di dare senso alla vita: amando creiamo l’ “immagine immortale” di cui parla nel Cielo sopra Berlino l’ angelo che si incarna per amore di una trapezista. Slavoj Zizek e lo stesso Bauman riconoscono nell’ amore l’ ultima utopia rimasta (parzialmente) in piedi, «il grande rimedio alla dissoluzione dei legami sociali», spazio possibile per una vita autentica, proiettata nel futuro. Alain Badiou vede nel dire “ti amo” addirittura una forma di resistenza al capitalismo. Il mondo va a rotoli, e spaventati ci rivolgiamo all’ ultimo serbatoio di speranza: “e vissero felici e contenti”.
La favola del matrimonio reale ha tanto successo perché è un rito che incorpora il passato nel presente, offrendo un rassicurante senso di continuità. Ma c’ è qualcosa in più. Molte delle nuove narrazioni romantiche contengono forti iniezioni di realtà, quasi fossero strutturate per reggerne l’urto. Il film-manifesto di questa tendenza è la commedia American Life. La giovane coppia in cerca del luogo per crescere un figlio rappresenta l’ amore forte e quieto che sfida l’ incertezza, offre un baricentro nei marosi dell’ esistenza e ripara i traumi del passato: un “neoromanticismo” agli antipodi da follie e deliquio dello Sturm und Drang.
A pensarci bene, anche le nozze di Will e Kate obbediscono a questo schema: sono la versione aggiornata, riveduta e corretta del matrimonio fallimentare di Carlo e Diana, sceneggiate per confortare spettatori segnati da massicce iniezioni di cinismo e delusione. Nessuna Camilla nell’ armadio, già superata la prova di un lungo fidanzamento, rotture incluse, e William che sussurra «ti amo, sei bellissima»- le «trite parole che non uno osava», per dirla col nostro Saba, ancora capaci di toccare il cuore di qualunque donna – integra felicemente nell’ apparato dinastico la spontaneità dei sentimenti di Diana (vera o falsa che fosse), in passato tanto osteggiata dai gelidi Windsor. Compensatorio e rassicurante. Per irretire i pessimisti irriducibili del tempo presente c’ è bisogno di amori da sogno che sappiano inglobare anche il dolore. Persino a Hollywood: il divo ammalato di sesso Michael Douglas e la bomba sexy del musical Chicago Catherine Zeta-Jones oggi permettono al mondo di specchiarsi con simpatia in un matrimonio che lotta per resistere al cancro di lui e alla conseguente depressione di lei. In questo “neoromanticismo” temprato dalla realtà sembra essersi offuscata la carica rivoluzionaria e dirompente della passione, che, da Romeo e Giulietta a Casablanca a Le conseguenze dell’ amore, si scontra con mille ostacoli, scuote convinzioni e convenzioni, infonde agli innamorati un coraggio inaudito. In questo senso, lo scenario più inquietante lo offre la distopia di Non lasciarmi:i giovani protagonisti del film, allevati per fornire organi da trapianto, seppur consapevoli della loro esistenza a termine si amano appassionatamente, come Lara e il dottor Zivago nella villa di Varykino tra lupi e ghiacci, prima di essere separati dagli urti della Storia. Ma nemmeno l’amore riesce ad accendere nei cloni di Ishiguro un moto di ribellione che li scuota dalla rassegnata accettazione del destino. In un mondo sempre più angosciato dal futuro, riuscirà l’ amore romantico a riscoprire il suo animo ribelle?  Il suo destino, come quello di ogni storia d’ amore, è una partita aperta.   Benedetta Tobagi

Qui Londra… resoconto delle nozze reali da due inviate speciali!

Pubblichiamo un breve resoconto di una giornata speciale, quella che ha visto sposi William del Galles e Kate Middleton, vista con gli occhi di due giovani WP. IlBiancoeilRosa un binomio dolce ed aggraziato per due ragazze romantiche ma davvero sprint!

“Siamo atterrate a Londra il giorno prima del grande evento e da subito abbiamo percepito nell’aria una certa elettricità, eccitazione…
In ogni negozio la vetrina era dedicata ai futuri sposi, le strade e gli edifici pieni di bandiere, i punti per le informazione turistiche distribuivano mappe e percorsi alternativi della metro e bus per il 29 aprile.
Gli inglesi si preparavano alla loro notte di festa, visto che l’indomani sarebbe stato bank holiday e potevano godersi la giornata in famiglia.

Il 29 mattina è partito prestissimo il collegamento con tutti canali nazionali, noi, emozionate, dopo una colazione veloce, ci siamo dirette in Hyde Park.Security e polizia già schierati ad indirizzare la folla formata soprattutto da giovani e famiglie con bambini. Una distesa di bandierine con Union Jack e cappellini stravaganti. Molte ragazze vestite da sposa, bambine che sembravano bambole, ragazzi con maschere buffe con le caricature della famiglia reale. Una distesa di famiglie armate di cestini da pic-nic contenenti ogni tipo di cibo e bottiglie di vino bianco gelato. Ai margini del parco, bancarelle di hot dogs e zucchero filato, souvenirs “reali” e in vendita a 2 £ il programma ufficiale della giornata. Su un palco il presentatore intratteneva la folla grazie anche ad una band che intonava “Dancing Queen” e “I dont’ wanna miss a thing”.

Nei maxi schermi è apparso il Principe, impeccabile nella sua uniforme e tutti si sono alzati in piedi a sventolare le bandiere.

Da lì in poi è stato un susseguirsi di emozioni; non vogliamo raccontarvi quello che avete già visto in televisione, chi aveva il cappello più strano, se il velo  di Catherine era troppo corto, del vestito di Pippa… Vogliamo solo dirvi che quando la mano di Katie ha sfiorato quella del Principe, all’altare, tra le nuvole è apparso il primo spiraglio di sole della mattina e che la folla ha sospirato unanime: OOOOOH! Un raggio di sole che ha illuminato volti commossi e qualche lacrima, di sicuro, le nostre!”

Un matrimonio visto con gli occhialini “bianchi e rosa”. Grazie ragazze! 

Oggi parliamo del matrimonio di William e Kate in diretta su CLASS Life – CNBC!

Oggi parliamo del matrimonio reale di William e Kate
in diretta su
Canale 27 del digitale terrestre
Canale 505 piattaforma SKY
Sul web in streaming su Cubovision
Qualora il canale 27 del digitale terrestre non fosse visibile sul vostro televisore sarà necessario effettuare una veloce risintonizzazione dei canali che vi permetterà di visualizzare anche un ampio numero di nuove TV.

Invitati ad un matrimonio? Ecco il dress code.

Quale sia la giusta misura dell’eleganza da sfoggiare quando si è ospiti alle nozze è cosa da decidersi dopo aver ben capito quale sarà il “tenore” e lo stile di un matrimonio.
Attenzione ai due rischi più comuni ovvero: l’abbigliamento così detto “sotto tono” o, al contrario “l’overdress” ovvero un vestiario molto più elegante del dovuto. Sono entrambi errati anche se, come si sa, è davvero difficile ricercare una giusta misura.
Niente eccessi dunque ma tanto buon senso ed un minimo di attenzione alle regole del “vecchio galateo” che possono essere senz’altro attualizzate, ma con un certo garbo.
Meglio dunque evitare spalle scoperte e vistose scollature durante la cerimonia (anche quella civile) ed optare per una calzatura chiusa riservando anche i sandali più o meno luccicanti per i festeggiamenti. Calza si o no? Il tradizionale galateo del matrimonio direbbe si, sempre, anche con 40 gradi. Oggi si tende ad essere più tolleranti ma solo con chi possiede gambe un po’ abbronzate, ben tornite ma soprattutto perfettamente curate!
Le gentili signore dovrebbero inoltre fare attenzione alla lunghezza della gonna: meglio evitare le supermini anni 70 non proprio adatte ad un matrimonio ma anche gli abiti che sfiorano il pavimento se le nozze si svolgono al mattino.
E i colori? L’iride è ampio: non utilizziamo quelli troppo accesi per attirare l’attenzione meglio far leva sulle tinte che ci donano maggiormente. Il bluette stile “Kate Middleton” quest’anno è il vero must di stagione!
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