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Ladies rules: must know – N. 5: PULIRE IL VETRO

Per la serie “ciò che una donna non può non sapere” continuiamo la lista arrivando alla quinta posizione, ovvero saper pulire i vetri e i vasi di vetro con rapidità ed efficacia utilizzando i sistemi della mia nonna.
Nonna Wanda infatti mi ripeteva sempre che il metodo migliore per far brillare i nostri amati oggetti trasparenti, siano essi elementi delle finestre o splendide suppellettili a far bella mostra in casa è uno solo, ovvero l’utilizzo sapiente di una miscela che sembra avere un po ‘a che fare con le pozioni magiche ma che in realtà è l’emblema della semplicità.
1) Mescolate in parti uguali acqua tiepida e aceto in una bacinella.
2) Bagnate completamente un foglio di carta di giornale (utilizzate pure il quotidiano che volete, non certo che Repubblica lavi meglio del Corriere della Sera)
3) Strizzate leggermente il foglio medesimo in modo che sia proprio grondante
4) Strofinate il giornale bagnato sulla superficie del vetro da pulire
5) Senza sciacquare poi asciugate il vetro con un altro foglio di carta del quotidiano, questa volta però questa dovrà essere completamente asciutta per poter assorbire tutti i residui lasciati in precedenza.
Oltre all’aceto è possibile utilizzare anche l’alcool denaturato ( quello rosa per intenderci) o l’ammoniaca, questo per chi, diversamente dalla sottoscritta, non teme di cadere a terra lunga distesa per l’intensità degli effluvi di questi due ultime sostanze.
Dunque, che siate casalinghe (più o meno disperate) o wedding planner alle prese con le pulizie degli allestimenti appena ritirati, che aspettate? Guanti alla mano e… buon lavoro!

Venticinque tesi contro il matrimonio (più una) di Marcello Veneziani

Riporto il divertente articolo che Marcello Veneziani pubblicato oggi nella rubrica CUCU’ de  Il Giornale e, a seguire, un commento di un lettore con il quale mi trovo assolutamente d’accordo. Buona lettura!
* Nel matrimonio l’unione fa la for­ca.
* Il matrimonio ci raddoppia fuori e ci dimezza dentro.
* Nel matrimonio c’è sempre uno di troppo.
* Il matrimonio serve solo a blindare la propria solitudine.
* Se l’amore è un in­cendio, il matrimonio è il suo pompiere.
* Eros sta al matrimonio come il caffè alla posa.
* I gay che vogliono sposarsi sono come uccelli che chiedono il guinzaglio.
* Nozze, voce imperfetta del verbo nuoce­re. Egli nozze, cioè fece del male a sé e agli altri.
* Matrimonio, lo dice la parola, è incentrato sulla donna-mater. Gli uo­mini che c’entrano?
*Dicesi posato chi è assennato, equilibrato. Sposato è evidentemente la sua negazione.
*Dicesi spos­sato chi è stanco. Sposato è uno così stan­co che non ha più nemmeno la forza di doppiare la esse.
* Ci sono feste nuziali così lunghe che a fine ricevimento già matura l’idea di separarsi.
* Il matrimo­nio i­mpone compagnia a chi vuol star so­lo e isola chi cerca compagnia.
* L’adulte­rio è un salvavite. Mette in sicurezza l’im­pianto nuziale.
* Anziché sposarvi, spo­sacchiatevi qua e là. Se va bene l’albergo diffuso, perché non il matrimonio diffu­so?
* La peggior offesa a una persona è dir­le: è da sposare. Traduci: è preziosa co­me un’aspirapolvere.
* Ogni matrimonio è d’interesse. Se non degli sposi, certo del prete, del fioraio, del mobiliere, del ristorante, dei negozi, infine dei legali per la separazione.
* Il menage nuziale precorre la castrazione chimica. Se non si fanno le nozze coi fichi secchi, figurate­vi se durano le nozze con gli ormoni sec­chi.
* L’anello nuziale è il primo braccia­letto per sorvegliare i condannati.
* Un matrimonio duraturo regge su calcolo, bisogno e rassegnazione.
* Il più bel do­no del matrimonio è la vedovanza.
* Il kil­ler dei matrimoni è l’amore, perché fini­sce o rinasce altrove.
* Le quattro stagioni dell’eros nel matrimonio: piacere, routi­ne, condanna, evento.
* Come nei regimi dittatoriali, così nei regimi nuziali si pas­sa dalla dissidenza alla resistenza fino al­la lotta di liberazione.
* Sposarsi sostitui­sce la breve eternità dell’amore col lungo decesso del matrimonio.
* Chi pensa que­ste cose del matrimonio è perché a lui è andata male.
Commento di Condor6
Molto spiritoso e con verità varie ben distribuite. Ma per par condicio, ora il nostro caro Veneziani è invitato ad elaborare un cucù con venticinque tesi a favore del matrimonio (più una). Altrimenti prossimamente si sposeranno solo i gay. E spero che sia presto possibile anche per loro perchè i sogni se non trovano una via di realizzazione nella vita quotidiana, diventano paranoie. E meno paranoici circolano per le nostre strade e meglio è per tutti. Il buon Veneziani ha tutto il tempo a disposizione : per distruggere ci vogliono due secondi. Per costruire ci vuole una vita.