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Piccola storia del menu

La parola menu, scritta senza accento se detta alla francese ma con accento se detta all’italiana, deriva dal termine “minuta” ovvero un lista breve e concisa dei piatti da servirsi durante la cena scritta a mano o stampata su un unico cartoncino. Non si tratta quindi, erroneamente a quanto si creda, dell’elenco di tutte le pietanze disponibili nel ristorante in cui ci troviamo. Quest’ultima è invece invece “carta delle vivande” o più comunemente “carta“.
Il menu così come oggi lo conosciamo apparve per la prima volta sulle tavole nel lontano 1850 durante un banchetto offerto dall’ambasciatore di Russia alla corte di Napoleone III. Durante questo ricevimento infatti si utilizzò il così detto “servizio alla russa” ovvero la proposta di singoli piatti in successione, al posto dell’allora diffusissimo “servizio alla francese” ovvero lo sfoggio (e il servizio) dell’intera serie di vivande in contemporanea sulla tavola.
Il galateo non vorrebbe mai il menu appoggiato direttamente sul piatto.  Meglio utilizzare il tovagliolo come base per il cartoncino o, meglio ancora, posarlo a fianco del piatto, sulla tovaglia.

Elogio della lavette

L’accoglienza casalinga squisitamente francese fa dell’eleganza un profumo delicato ma inebriante, una fragranza che avvolge l’ospite per farlo sentire viziato, accudito, lusingato.
In realtà, non solo per deliziare le sante manine di graditissime visite a casa, ma anche per una coccola giornaliera raffinata e gentile. Eccomi dunque ad elogiare grandemente l’uso delle lavette.
Si tratta di piccoli asciugamani “da ospite”, elegantemente modesti, quadrati e sofficissimi, proposti dal mercato in innumerevoli soluzioni tessili. 
Molto spesso si posso trovare di spugna, dalle tonalità più disparate e declinate in mille nuance differenti. I più raffinati fanno ricamare queste salviette gentili con le iniziali che gli sono proprie, altre volte se ne rinvengono già decorate con deliziose piccolezze tono su tono.
Semplici o ricercate le lavette rappresentano la soluzione più elegantemente misurata per offrire ed offrirsi un attimo di puro diletto. Offritele agli ospiti nei loro cestini di piqué, spesso venduti insieme ai piccoli asciugamani, o ideate per loro un alloggio inconsueto: un piccolo vaso di cristallo, un vassoietto, una grande conchiglia.
Un’idea utile e un po’ bon ton da regalare e regalarsi per le feste ormai prossime.
Credits photo: Mastro Raphael

Voliere francesi: il best trend decorazioni per i matrimoni 2011

Non si può dire che le anche voliere in ferro battuto siano proprio una novità, ma l’uso che è possibile fare di questi oggetti supera infinitamente una seppur lunga lista possiate snocciolare in questo istante.
Antiche gabbiette non più utilizzate per rinchiudere pennuti ma dedicate a poetiche decorazioni ingentilite dall’uso di fiori e nastri leggeri: ecco le decorazioni di maggior tendenza per i matrimoni 2011. 
Qualcuno lo definisce uno stile shabby chic, altri lo chiamano semplicemente provenzale, comunque lo si qualifichi un allestimento creato con l’utilizzo di Cage oiseau conferisce all’insieme un sapore molto francese, semplice e ricercato al tempo stesso, aperto a mille diverse interpretazioni creative. Utilizzate per adornare le tavole degli ospiti o riunite in un unico angolo tutto bohèmien, le voliere forniscono alle menti ricche di estro ed inventiva ottimi spunti di impiego.
Non solo fiori dunque, ma anche candele, biglietti con frasi leziose o vecchie foto di famiglia per questi lavorati che potranno poi essere lasciati in dono agli amici più cari o riutilizzati dagli sposi in diverse occasioni.