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SOS Bon Ton – Ep. 2 Mettere in tavola le posate da dessert e… il tovagliolo!

SOS Bon Ton 
Episodio 2 in onda su SKY
Mettere in tavola le posate da dessert

Il bon ton del Puzzone di Moena… con un tocco di zenzero!

Viva la cucina e viva il bon ton con un… tocco di zenzero!

Oggi:
Il bon ton del Puzzone di Moena

Formaggio, croce e delizia di numerosi amanti della tavola che, tentando di destreggiarsi tra le indicazioni dei gourmet, le ormai onnipresenti intolleranze e la bramosia di un assaggio immediato, si avventano con ingordo desiderio verso il tagliere di queste prelibate leccornie, incuranti dei moniti dell’odiato (e dispendioso) dietologo che sentono riecheggiare nell’orecchio simili al grillo parlante del compianto Pinocchio. Senza contare, ahimè, che vi è pure la questione “galateo della tavola” da tener presente. 
Ecco come offrire, mangiare e godere del formaggio in (soli) cinque punti: 
1) Tempo – Per poter servire i formaggi gustandone il meglio della loro intrinseca bontà sarà opportuno toglierli dal frigorifero almeno un’ora prima del del consumo, ricordandosi che opere d’arte come il Gorgonzola o il Puzzone di Moena potrebbero togliere temporaneamente a voi, grandi chef di casa, il prezioso dono dell’olfatto. Dato che anche gli ospiti sono certamente dotati di questo senso, spesso tanto bistrattato, sarà bene mantenere i nostri tesori debitamente coperti per evitare subitanei svenimenti da parte di chi non gradisse l’offerta, appena varcata la soglia di casa.
2) Varietà – Siccome, come si è detto, non tutti sono estremamente amanti dei formaggi particolarmente saporiti, se deciderete di offrirli a tavola sarà il caso di prepararne un certo numero (almeno quattro varietà) su di un apposito piatto o tagliere, disposti già in sequenza, dal più delicato al più pungente, anche se a volte ciò è di difficile identificazione.
3) Ad ognuno il suo – Sarebbe auspicabile, anche se a volte poco praticabile, preparare un coltello apposito per ciascun pezzo di cacio, soprattutto nelle situazioni formali. Qualunque sia il vostro momento conviviale cercate comunque di prevederne almeno quattro diversi: uno classico a goccia per aprire i formaggi a struttura granulare (Parmigiano e Grana) uno a lama rigida per i formaggi “duri”, uno più flessibile per quelli a pasta morbida ed infine una spatola per i formaggi molli.
4) Taglio perfetto –  I formaggi tondi si tagliano a raggiera, esattamente come le torte, mentre quelli già presenti in grosse fette si incidono per il lato lungo in modo che ogni commensale riceva una parte di crosta, quando questa è presente. Ricordatevi che, visto che il bon ton della tavola esigerebbe che il formaggio venga servito una sola volta, sarà bene prenderne moderatamente, evitando di mollare al commensale accanto solo i rimasugli.
5) Coltello sì, forchetta ni – Al contrario di come avviene per la maggior parte delle pietanze normalmente il formaggio non si mangia con la forchetta, bensì con il coltello. Se ne taglia un piccolo boccone e lo si appoggia, sempre usando il coltello, su un pezzo di pane che servirà poi per introdurlo nelle nostre capaci fauci. Ciò si rivelerà particolarmente utile per i formaggi morbidi e cremosi mentre per quelli duri, o comunque di difficile gestione, sarà certamente consentito utilizzare la forchetta per evitare che pezzetti del prezioso cibo schizzino veloci come proiettili sulla tovaglia di lino o peggio sulla camicetta della signora di fianco.
Per concludere…Degli abbinamenti non mi è dato parlare. Scegliete pure ciò che più vi aggrada: noci, frutta, marmellate et similia. Personalmente io li preferisco al naturale ma visto che il galateo imporrebbe di gustarli solo a pranzo e non a cena avrete (avremo) molto più tempo per smaltire le calorie accumulate e non piangere poi lacrime… di taleggio!

Piccola guida semiseria a come mangiare i “cibi difficili”

Nella composizione di un menu formale si dovrebbe tener conto del potete spiccatamente antisociale di alcune pietanze, per starne bene alla larga! Taluni cibi infatti non solo non sono sempre particolarmente graditi a tutti gli ospiti, ma possono metterli in situazioni tanto ilari quanto… esageratamente imbarazzanti!
Per viziare il palato (e i nostri ospiti) poi, tendiamo ad offrire prelibatezze che tante volte risultano un po’ difficili da mangiare.
Rispolveriamo dunque un po’ di on ton, e di vecchia etichetta, per capire come meglio destreggiarsi con i cibi “difficili”, proprio in occasioni così speciali come il ricevimento nuziale.

Aglio
Lo sappiamo tutti: l’aglio fa benissimo. Ha un forte potere antisettico e antiossidante, ma ha spesso anche il peso specifico del molibdeno quando si tratta di digerirlo, e infligge una tremenda “draghite acuta” a chiunque, uomo o donna che sia, ne introduce in corpo anche solo una piccola quantità. In una occasione di particolare importanza dunque, meglio astenersi dalle classiche bruschette alla siciliana, per quanto appetitose.

Carciofi e asparagi
I primi, se serviti crudi e parzialmente interi, si mangiano con le mani, come tutta la verdura in pinzimonio, fino a quando non si arriva al cuore, normalmente un po’ “barbuto”, da tagliare con il coltello e infilare nella forchetta (sembra una cosa cruenta ma non lo è). Il problema qui è la quantità di scarti mangiucchiati che rimangono nel piatto. Tutt’altro che un bel vedere. Per gli asparagi poi, peggio che andar di notte: o si mangiano con forchetta e coltello oppure con un’apposita pinza, ormai quasi introvabile, con la quale si rischiano assai spesso prese assai poco sicure e numerosi tentativi falliti. Un lavoraccio!

Formaggio
Al contrario di quanto si creda comunemente il formaggio va mangiato non con la forchetta, bensì con il coltello, tagliandone un pezzettino da appoggiare su un po’ di pane ma evitando di mangiarsi sempre quest’ultimo, per scansare il classico effetto panino da osteria. Tutto ciò sempre che il formaggio non sia molliccio o assomigli più ad una crema che ad un prodotto caseario ben stagionato. In quel caso, ovviamente, largo alla forchetta.

Frutta
Finalmente qualcosa che si può mangiare cin le mani! Almeno per quel che riguarda i frutti più piccoli come albicocche, ciliegie e uva. Quelli più grandi invece andrebbero tagliati in due e privati della buccia con l’aiuto di forchetta e coltello. Per le arance dovrete tagliare due calottine, una sulla parte superiore, una in quella inferiore e incidere la buccia a strisce rimuovendola col coltello. Quando è pulita tagliatela a pezzetti con forchetta e coltello e gustatela con un po’ di zucchero… dieta permettendo.

Nero di seppia Che buono il risotto nero! Per gli amanti del mare una vera squisitezza ma a patto di essere consapevoli che ben difficilmente ci si potrà esibire sorrisoni a trentadue denti dato che il nero di seppia solitamente tinge per bene la dentatura e tutta la cavità orale. Se ciò capitasse andateci giù pesante con lo spazzolino!

Ostriche
Un cibo prelibatissimo a cui si attribuiscono proprietà frodisiache. Ma per quanto le signorine in cerca di marito vogliano sembrare sexy, dovranno scordarsi di affrontare questo cibo con le loro sante manine per portarlo provocantemente alla bocca. Scena sensualissima ma adatta ad un altro film! L’ostrica va mangiata con l’apposita forchettina a tre denti che viene apparecchiata alla destra, anziché alla sinistra del piatto, come invece avviene per tutte le altre. Una mano terrà la conchiglia e l’altra estrarrà il mollusco con l’uso della posata. Occhio agli schizzi!
Pasticcini
Si prendono con le mani afferrabdoli dall’apposito contenitore di carta pissettata, comunemente noto come “pirottino”, che ha non solo una funzione legata al bon ton, ma anche alla salute. Per evitare dei gran mal di pancia contate i pirottini!

Paté
Pensate di spalmarlo sul pane? Non sia mai!! I cultori di questa prelibatezza potrebbero bandirvi dal regno per l’eternità! Suvvia fateli felici e assaporate il paté nella maniera corretta, ossia tagliandolo con la forchetta e gustandolo da solo o con l’aggiunta di qualche pezzo di crostino, tanto caldo da farlo letteralmente sciogliere in bocca (mamma che fame!)

Pesce
Se spinato a dovere va mangiato con la sola forchetta. Se invece presenta alcune difficoltà l’apposito coltellino può essere eventualmente sostituito da un pezzetto di pane.
Tartine e sandwich Quando sono serviti in vassoi posti sui buffet si prendono con le prime tre dita della mano, ma prima di addentarli golosamente, si appoggiano su un piattino tenuto ben saldo nell’altra mano possibilmente insieme ad un piccolo tovagliolo che ci salvi l’abito ( e la reputazione) da macchie indelebili.

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