Articoli

BBT – BABY BON TON

Per divertirci mia figlia ed io abbbiamo inventato una filastrocca che potrebbe aiutare qualche mamma nel (difficilissimo) compito di insegnare ai piccoli le regole base delle buone maniere a tavola. Questo è il risultato… Che ne dite?
Il bicchiere in alto a destra
se sei bravo lì ci resta,
tu lo prendi con la mano
e lo fai tornar pian piano.
Il coltello ed il cucchiaio
che inizian con la C,
stanno proprio appena sotto
al bicchiere con la B.
La forchetta è la regina
ce l’abbiamo spesso in mano,
vuol star larga e comodina
e a sinistra la mettiamo.
Tovagliolo sulle gambe
per non fare un bel disastro,
lo mettiamo un po’ piegato
a sinistra dopo il pasto.
Mai qui i gomiti ci stanno,
con le mani non far danno.
Appetito  e compagnia
buona pappa in allegria!

Una questione di mano… a tavola!

Il galateo della tavola prescriverebbe due semplici regolette per l’uso della forchetta:
1) Quando la
forchetta è utilizzata con la mano sinistra, andrebbe sempre tenuta con i  rebbi (le punte) volti verso il basso. L’impiego precipuo infatti sarebbe quello di tenere ben ferma la pietanza per poterla porzionare con il coltello che, ovviamente, sarà afferrato e utilizzato con la mano destra. 
2) Quando la
forchetta viene invece tenuta con la mano destra, le punte andrebbero sempre rivolte verso l’alto in modo da poter raccogliere quanto vi è nel piatto.
Il galateo vieterebbe in maniera intransigente quanto invece vediamo fare oserei dire giornalmente, ovvero il passaggio
della forchetta da una mano all’altra. Dunque niente tagli all’arrosto con entrambe le posate (forchetta a sinistra e coltello a destra) per poi gustare le patatine con il solo uso della forchetta sorretta nella mano destra. 
Eh, no! Il bon ton della tavola imporrebbe una scelta definiva da prendere all’inizio del piatto e protrarre per l’intera portata… A voi la decisione di fare l’esatto opposto!

L’orologio nel piatto (ovvero la posizione delle posate quando si mangia)

In fatto di buona educazione, come si sà, gli usi si modificano notevolmente con l’andare dei secoli. Abitudini ben radicate del secolo scorso sembrerebbero oggi, non solo un po’ obsolete, ma addirittura completamente fuori luogo. 
Nelle regole del galateo, materia quindi elastica e flessibile (al contrario di cerimoniale e protocollo), vi sono però alcune ragioni di fondo che ne identificano la nascita e l’utilizzo, sempre per un unico scopo: il miglioramento della cooperazione sociale e quindi della vita stessa, essendo noi non eremiti in luoghi sperduti e dimenticati, ma parte di un contesto che in qualche modo ci contiene.
A questo proposito parliamo di “orologio nel piatto” ovvero di quelle regole della tavola che descrivono le corrette posizioni delle posate quando si mangia. 
Nei trattati di galateo e bon ton si trova un po’ di tutto, com’è lecito che sia, ma in realtà le norme esistono per alcune specifiche ragioni. Vediamo nel dettaglio.
Posizione delle postate nel piatto – La pausa
Se durante il pasto di vuole fare una pausa, ad esempio per bere, mangiare un po’ di pane o servirsi di altro, e le posate sul piatto fossero due, ad esempio coltello e forchetta, la posizione corretta del coltello durante questo intervallo dovrebbe essere con il manico  appoggiato a destra, sul piatto, ad ore 16 con la lama rivolta verso il centro del piatto stesso. La forchetta invece dovrebbe essere posizionata con il manico appoggiato a sinistra ad ore 20, sempre sul piatto, con i rebbi (ovvero le punte) rivolti verso il basso a formare una sorta di piramide, accostandoli alla punta del coltello ma senza formare una X. Questo segnale convenzionale significa che non abbiamo terminato il nostro pasto ma che, per l’appunto, ci stiamo concedendo una pausa. 
Posizione delle postate nel piatto – Fine pasto
Per concludere il pasto entrambe le posate dovrebbero essere posizionate con il manico appoggiato al piatto ad ore 18,30: il coltello starà a destra con la lama all’interno e la forchetta a sinistra con rebbi rivolti verso l’alto. 
La ragione del posizionare le posate ad ore 18,30 (e non ad ore 16,20 come comunemente si crede) sta nella possibilità di agevolare il cameriere, o chi ci aiuta in tavola, nello sbarazzo del piatto medesimo cosa che con il posizionamento ad ore 16,20 avverrebbe con meno facilità.  
Il problema si porrebbe inoltre quando la posata da riporre fosse unica, un solo cucchiaio ad esempio. In questo caso se lo posizionassimo a destra, ad ore 16,20 anche solo per attendere qualche minuto prima di terminare la pietanza, il segnale risulterebbe ingannevole
Da ricordare dunque di non appoggiare mai i manici delle posate sulla tovaglia perchè, come diceva la mia nonna Wanda, “Per le regole del galateo c’è sempre un perché”.