Royal Ascot 2011 – 300 anni di cappellini stravaganti

Una volta gli inviti per matrimoni “en chapeau” erano all’ordine del giorno. Anzi, l’utilizzo del cappello era generalmente raccomandato e non soltanto in cerimonie di altissimo standing. Era visto come “status symbol”, come ostentazione di una prorompente, femminilissima eleganza alla quale non si poteva e non si doveva rinunciare. Ecco perché ben poche mamme di futura sposa avrebbero mai scelto di presentarsi deliberatamente alle nozze della figliola senza un adeguato copricapo, soprattutto in ricevimenti di particolare importanza.. In ogni caso per la cerimonia nuziale era senz’altro la madre della sposa a definire se si potesse o meno indossare il cappello e questo a seconda se ella decideva di portarlo oppure no. Ai nostri tempi questa regola è quasi entrata in disuso anche se, volendo rispettare le formalità, dovremmo comunque riferirci ad essa. Oggi viene tollerato l’utilizzo del cappello anche senza esplicita indicazione purchè portato con disinvoltura e nel rispetto di alcune regole di base del buon comportamento. Un po’ di bon ton “storico” – Ricordiamo che i matrimoni “en chapeau” (letteralmente “Signore con cappello”) si svolgevano d’estate, di giorno e all’aperto, il copricapo infatti andrebbe indossato dalle signore dall’inizio del matrimonio e tenuto durante tutti i suoi passaggi. Sarebbe assolutamente poco educato però non toglierlo quando ci si siede a tavola, fosse anche solo per non disturbare il desinare del vicino di tavolo, e andrebbe decisamente tralasciato dopo il tramonto. Ma come si sceglie il cappello adatto? La tipologia di cappello da indossare va scelta in armonia non soltanto con la propria mise, ma anche con lo stile della cerimonia nel suo complesso. È indispensabile dunque sceglierlo con cautela ricordando che l’utilizzo di questo tipo di accessorio senza dubbio completa lo stile e conferisce raffinatezza, ma inevitabilmente cattura l’attenzione su chi lo veste, pertanto è bene evitare gli eccessi, soprattutto se non si ama particolarmente trovarsi al centro dell’attenzione. Come prima regola base sarà necessario ricercare una proporzione tra la calotta e la larghezza della falda che devono essere adeguate alla dimensione e alla forma del viso. La proporzione del cappello dovrebbe essere inoltre in armonia con la propria corporatura; una donna di statura modesta, per esempio, dovrebbe evitare di indossare cappelli a tesa troppo larga. La scelta del colore è l’altro fondamentale elemento di discrimine nella scelta, ricordando che vestire un cappello del medesimo colore del proprio abito rischia di sicuro di uniformare un po’ troppo l’abbigliamento. Come va indossato correttamente il cappello? Pochi accessori possono far notare una donna come un cappello ben portato. Se ben vestito il cappello incornicia graziosamente il viso femminile, ombreggiandolo nei punti giusti. Va sistemato calzandolo saldamente ma confortevolmente, si tira quindi la parte centrale della tesa verso la fronte in modo da lasciar scoperta solo la zona sopraccigliare. I cappelli con tese particolarmnte larghe possono essere portati anche leggermente inclinati lateralmente. Ultime raccomandazioni: