Articoli
Tante idee carine per la tavola di San Valentino
Allestire una tavola in rosso senza che sembri Natale può non essere semplicissimo.
Vi inoltro qualche spunto per solleticare la fantasia mixando colori contrastanti o utilizzando alcune palette un po’ meno usuali. Rifatevi gli occhi!






N
ALL WEB IMAGES – PROPERTY OF THEIR OWN OWNER
La tavola e quelle piccole cose di ottmo gusto
Ci sono piccole cose che fanno un’enorme differenza. Quando parliamo di tavola questo risulta ancor più evidente. Personalmente ho in mente tre punti fondamentali:
1) Qualità
Nel cibo parlare di qualità del prodotto significa aver cura e rispetto dei propri ospiti e di noi stessi (leggèsi bon ton della tavola). In caso di budget limitato meglio ridurre la scelta e puntare sul gusto.
2) Creatività
Per quanto tradizionalista anche un palato abituato ai sapori più convenzionali apprezzerà accostamenti creativi se saprete metterci quel “tocco” tutto vostro, proprio quello che fa la differenza. Accosta significa anche far in modo che, se non gradito, il connubio possa dirsi sciolto in men che non si dica per gustare le pietanze al naturale senza dover avere per forza la lingua felpata.
3) Presentazione
In milanese si direbbe “un tuchelin de furmac” (grazie Mario! NdR) ovvero “un pezzettino di formaggio” ma presentato come si deve dico io. Guardate la foto e lasciatevi ispirare. Trovate il vostro piccolo tocco e tutto diverrà speciale, anche un pezzettino di formaggio!
Mise en place colorate per riprenderci la primavera!
Ho voglia di nuovo, di colore, di allegria. Voi no?
Dunque ho deciso di invitare gli amici
per far quattro chiacchierine e mettere qualcosa sotto i denti.
Mi lascio (e vi lascio) ispirare da quale mise en place divertente,
senza badare troppo alla formalità della tavola
ma per il sollazzo degli occhi e l’attenzione ai sorrisi.
Buon fine settimana a tutti!
Stylish blue
Deliziosamente creativa
Semplice e coloratissima
Raffinata ma informale
Neo-romantica
Come vuole il bon ton: really simple, really chic
/1 Commento/da Giorgia Fantin BorghiSOS Bon Ton – Ep.3 Scegliere e apparecchiare i bicchieri
SOS Bon Ton
Episodio 3 in onda su SKY
Scegliere e apparecchiare i bicchieri
Le 7 regole d’oro per fare una cena a cinque stelle
Pubblicato: 23 apr 2012 da Barbara

Il lusso è un atteggiamento. Se volete organizzare una cena molto speciale e stupire i vostri ospiti più importanti non vi basterà un abito elegante o una pietanza ultraraffinata, il contesto è fondamentale e ci sono delle regole precise che se seguite, alzeranno di netto il livello della serata; sono i dogmi del bon ton contemporaneo, che abbiamo chiesto alla super esperta Giorgia Fantin Borghi alla lezione di galateo che abbiamo seguito al Four Seasons Hotel di Milano. Ecco a voi le regole d’oro per non sfigurare allora, perchè muoversi tranquilli e sereni nelle grandi occasioni significa conoscere quei comportamenti che vi faranno sentire a vostro agio anche con le persone più altolocate:
E l’ospite? Anche lui/lei deve prepararsi un minimo, informandosi sugli interessi dei padroni di casa per alimentare così una conversazione sinceramente interessata; mentre sul modo di stare a tavola troverete molti preziosi suggerimenti di Giorgia, con gli articoli imperdibili su come lasciare le posate nel piatto e la deliziosa guida semiseria a come mangiare i cibi difficili.
Leggete l’articolo originale su DeluxeBlog
L’orologio nel piatto (ovvero la posizione delle posate quando si mangia)
In fatto di buona educazione, come si sà, gli usi si modificano notevolmente con l’andare dei secoli. Abitudini ben radicate del secolo scorso sembrerebbero oggi, non solo un po’ obsolete, ma addirittura completamente fuori luogo.
Nelle regole del galateo, materia quindi elastica e flessibile (al contrario di cerimoniale e protocollo), vi sono però alcune ragioni di fondo che ne identificano la nascita e l’utilizzo, sempre per un unico scopo: il miglioramento della cooperazione sociale e quindi della vita stessa, essendo noi non eremiti in luoghi sperduti e dimenticati, ma parte di un contesto che in qualche modo ci contiene.
A questo proposito parliamo di “orologio nel piatto” ovvero di quelle regole della tavola che descrivono le corrette posizioni delle posate quando si mangia.
Nei trattati di galateo e bon ton si trova un po’ di tutto, com’è lecito che sia, ma in realtà le norme esistono per alcune specifiche ragioni. Vediamo nel dettaglio.
Posizione delle postate nel piatto – La pausa
Se durante il pasto di vuole fare una pausa, ad esempio per bere, mangiare un po’ di pane o servirsi di altro, e le posate sul piatto fossero due, ad esempio coltello e forchetta, la posizione corretta del coltello durante questo intervallo dovrebbe essere con il manico appoggiato a destra, sul piatto, ad ore 16 con la lama rivolta verso il centro del piatto stesso. La forchetta invece dovrebbe essere posizionata con il manico appoggiato a sinistra ad ore 20, sempre sul piatto, con i rebbi (ovvero le punte) rivolti verso il basso a formare una sorta di piramide, accostandoli alla punta del coltello ma senza formare una X. Questo segnale convenzionale significa che non abbiamo terminato il nostro pasto ma che, per l’appunto, ci stiamo concedendo una pausa.
Posizione delle postate nel piatto – Fine pasto
Per concludere il pasto entrambe le posate dovrebbero essere posizionate con il manico appoggiato al piatto ad ore 18,30: il coltello starà a destra con la lama all’interno e la forchetta a sinistra con rebbi rivolti verso l’alto.
La ragione del posizionare le posate ad ore 18,30 (e non ad ore 16,20 come comunemente si crede) sta nella possibilità di agevolare il cameriere, o chi ci aiuta in tavola, nello sbarazzo del piatto medesimo cosa che con il posizionamento ad ore 16,20 avverrebbe con meno facilità.
Il problema si porrebbe inoltre quando la posata da riporre fosse unica, un solo cucchiaio ad esempio. In questo caso se lo posizionassimo a destra, ad ore 16,20 anche solo per attendere qualche minuto prima di terminare la pietanza, il segnale risulterebbe ingannevole.
Da ricordare dunque di non appoggiare mai i manici delle posate sulla tovaglia perchè, come diceva la mia nonna Wanda, “Per le regole del galateo c’è sempre un perché”.
Festa del papà? Et voilà, la cravatta è servita!
Oggi è la festa di tutti i papà, e allora perchè non farli sorridere preparando la tavola in modo allegro e curioso, allestendo il posto del nostro capofamiglia con la decorazione creata dal semplice tovagliolo, piegato in modo divertente, ovvero a forma di cravatta!
Dedicato tutto a loro. Auguri!