L’età delle parole… e del galateo.
Un trafiletto di qualche tempo fa, scritto da Cinzia Leone, riportava quanto sto per citare:
“Le parole invecchiano, cambiano strada, si perdono e hanno bisogno di compagne e sostitute.
Zitella è una di queste. Coniugabile anche al maschile, zitella/o, rispetto a celibe/nubile, è una lama più affilata e tagliente e, almeno fino al 1974, è stata un marchio a fuoco: quasi una condanna. …Nasce la parola single. Single non vuol dire solitari: solo conviventi con se medesimi.”
In realtà ad invecchiare non solo le parole ma anche le abitudini, i modi, gli atteggiamenti.
Non fossilizziamoci su di un galateo retrivo e polveroso ma proiettiamoci verso il futuro perchè le così dette buone maniere non siano solo un comportamento convenzionalmente rimarchevole, una vuota formalità, ma divengano uno stile di vita e di pensiero che tenda a migliorare la socialità nel suo complesso e il singolo nella propria articolata individualità.
L’attenzione e la premura verso gli altri, come verso noi stessi, è, anche nel nostro secolo, alla base del sapersi comportare e, tutto sommato, anche del saper vivere.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!